La maga Alcina attira gli uomini sulla sua isola incantata e li trasforma in rocce, corsi d’acqua, alberi e animali. Ultima sua preda è il paladino Ruggiero: a cercarlo sopraggiunge sull’isola la sua promessa sposa, Bradamante, che si nasconde sotto l’identità del fratello Ricciardo, con il confidente Melisso. I due incontrano dapprima Morgana, sorella della maga, che subito s’innamora del presunto Ricciardo. Poi d’improvviso il paesaggio si trasforma e appare la splendida reggia di Alcina: qui in una condizione di voluttà e di oblio si trova anche Ruggiero, del quale la maga si è innamorata. Per questa ragione, Ruggiero ha conservato le proprie sembianze umane; avvinto ad Alcina da un incantesimo, egli non riconosce i nuovi ospiti né nulla ricorda delle promesse d’amore fatte a Bradamante. Dal canto suo il comandante Oronte, innamorato di Morgana, è geloso del presunto Ricciardo e, per cercare di allontanare il rivale, suscita i sospetti di Ruggiero dicendogli che la stessa Alcina è innamorata del giovane. La maga nega tuttavia a Ruggiero qualsiasi interesse per Ricciardo e per provargli ciò acconsente a trasformare in bestia il giovane straniero. A questo punto Morgana mette in guardia Ricciardo dalla minaccia incombente e gli dichiara apertamente il proprio amore.
Melisso appare a Ruggiero sotto le sembianze del di lui maestro Atlante e grazie a un anello magico (già appartenuto ad Angelica) mostra al paladino come il regno di Alcina sia soltanto incantamento e apparenza: di fatto, l’isola è un luogo deserto e desolato. Rotto l’incantesimo, Ruggiero incontra il presunto Ricciardo ma non riesce ancora a riconoscere che si tratta, in realtà, di Bradamante; seguendo le indicazioni di Melisso, egli finge comunque con Alcina di continuare ad amarla e prende da lei congedo per recarsi a caccia. La maga sta per trasformare Ricciardo in bestia, ma Morgana riesce a salvare l’amato. Quando Oronte annuncia ad Alcina che Ruggiero l’ha ingannata ed è in fuga, la maga appare lacerata dal dolore ma nondimeno decisa a vendicarsi. Ritornato in pieno possesso delle sue facoltà, Ruggiero riconosce finalmente Bradamante sotto le sembianze di Ricciardo: i due innamorati decidono di sconfiggere insieme Alcina. Al loro ricongiungimento assiste Morgana, che scopre così la vera identità del presunto Ricciardo; mentre Morgana s’affretta sdegnata ad avvisare la sorella, Ruggiero dice addio all’illusoria bellezza dell’isola incantata. Chiusa nella stanza sotterranea delle magie, Alcina evoca quindi gli spiriti infernali perché impediscano a Ruggiero di fuggire ma è costretta a constatare la perdita dei suoi poteri, neutralizzati dall’autenticità del sentimento d’amore che ella prova nei confronti del paladino.
Una volta scoperta la vera identità del presunto Ricciardo, Morgana cerca di riconquistare l’amore di Oronte; del resto, benché ostenti indifferenza nei suoi confronti, questi è ancora innamorato di lei. S’incontrano quindi Alcina e Ruggiero: poiché il paladino,rotto l’incantesimo, è deciso a tener fede all’impegno preso con Bradamante e ad abbandonare l’isola, la maga promette di vendicarsi ma anche di perdonarlo qualora egli decidesse di ritornare da lei. Insieme con Bradamante e Melisso, Ruggiero si prepara a combattere; prima di andarsene dall’isola, Bradamante intende però liberare tutti coloro che sono prigionieri degli incantesimi di Alcina. Di fronte al profilarsi della disfatta, Alcina sembra ormai impotente; quando Ruggiero e Bradamante stanno per lasciare l’isola, la maga si rivolge un’ultima volta al paladino perché rimanga con lei, ma questi rifiuta. Ora che è vincitore, Ruggiero è intenzionato a rompere con l’anello magico l’urna in cui sono contenuti i poteri di Alcina per liberare le vittime degli incantesimi; Alcina promette di liberarle lei stessa ma Ruggiero, Bradamante e Melisso temono che la maga possa ancora ricorrere a qualche sortilegio. Vani sono gli appelli alla clemenza da parte di Alcina e Morgana: Ruggiero spezza l’urna e le due sorelle svaniscono insieme al palazzo incantato. Le vittime delle magie riprendono le proprie fattezze umane e nella gioia generale si festeggia, con canti e balli, la sconfitta di Alcina.