Giuseppe Giacosa
Giuseppe Giacosa nacque a Colleretto Parella, nel Canavese, dove i Giacosa si erano trasferiti dalle Langhe già dalla metà del Settecento. Studiò a Ivrea, poi a Brescia e Modena. Quando il padre aprì uno studio di avvocatura Giuseppe si iscrisse alla Facoltà di Legge dell'Università di Torino, laureandosi quindi nel 1868 e iniziando il praticantato presso lo studio del padre.
Dopo essersi messo in luce con drammi come Una partita a scacchi (1871) e Il marito amante della moglie (1871) impacciati dall'ambientazione storica, Giacosa, influenzato dal naturalismo e dalla commedia francese, si accosta al dramma di ambiente borghese. In Tristi amori (1887), Diritti dell'anima (1894), Come le foglie (1900), Il più forte (1904), non senza ritornare all'ambientazione storica e a toni tardoromantici con La signora di Challant (1891), si fa interprete dell'inquietudine e del disagio morale del mondo borghese, indagandolo nei toni dimessi e misurati di una rappresentazione che fa emergere il dramma, in modo apparentemente banale, dai particolari della minuziosa descrizione ambientale.
L'attività di librettista di Giacosa si limita all'adattamento di Una partita a scacchi per Pietro Abbà Cornaglia e alla collaborazione con Luigi Illica per le tre opere che Giacomo Puccini compose tra il 1893 e il 1904: La bohème, Tosca e Madama Butterfly.
A Giacosa è riservata l'elaborazione dei momenti propriamente lirici nell'ambito dello sviluppo drammatico dell'opera, e la versificazione della trama predisposta da Illica, certamente più smaliziato quanto a conoscenza dei meccanismi peculiari del teatro musicale.
La morte di Giacosa pone fine a una felice stagione creativa, basata sui precisi equilibri di una collaborazione che non sarà possibile ricreare: senza di lui, la collaborazione tra Puccini e Illica si rivelerà impossibile. E quest'ultimo, che di Giacosa riconobbe sempre l'indiscutibile statura di artista, non accetterà in seguito di essere affiancato da altri letterati.