Francis Poulenc
Francis Jean Marcel è stato un compositore e pianista francese.
Fu membro del Gruppo dei Sei, con Darius Milhaud, Georges Auric, Arthur Honegger, Louis Durey e Germaine Tailleferre.
I suoi genitori erano l'industriale Emil Poulenc (Aveyron 1855 - 1917) e la borghese Jenny Royer (Parigi, 1865 - 1915). Fu precocemente attratto dalla musica, tanto da comporre a sette anni i primi piccoli pezzi, avviato allo studio del pianoforte dalla madre (a partire dal 1904). A otto anni cominciò a studiare pianoforte con un'insegnante professionista, Mlle Boutet de Monvel, una nipote di Cesar Franck. Nel 1914 Genevieve Sinkiewicz, amica della madre di Poulenc, presentò il giovane al pianista Ricardo Viñes, all'epoca uno dei più importanti esponenti del pianismo francese. Fra il 1914 e il 1917 studiò dunque privatamente pianoforte con Viñes. Il rapporto che legò i due non fu solamente quello di maestro-allievo, ma si instaurò una reciproca relazione di stima e affetto. Grazie alla sua amica d'infanzia Raymonde Linossier, Poulenc entrò nei circoli culturali di Parigi. In questo periodo, dunque, cominciò a frequentare gli intellettuali più importanti presso la libreria di Adrienne Monnier: conosce Aragon, Paul Éluard, Andrè Breton, Apollinaire. Frequentò anche Montparnasse e il locale La gaya, fondato proprio nel 1917, che diventerà il quartier generale del Gruppo dei Sei. L'11 dicembre di quell'anno, infine, si ebbe la prima esecuzione pubblica di un suo brano: si tratta della Rapsodie nègre, sua prima composizione, dedicata a Satie.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Poulenc era ancora troppo giovane per essere chiamato alle armi. Venne arruolato nel gennaio 1918 nel 63º reggimento di artiglieria contraerea di stanza presso Vincennes, dove rimase fino al luglio dello stesso anno. Ad ottobre venne inviato vicino Chalons sur Marne e in seguito assegnato ad un posto impiegatizio presso il Ministero dell'aviazione a Parigi. Prima di venire smobilitato, nell'ottobre 1921, passò diversi giorni in carcere per aver prolungato senza permesso la libera uscita concessa dall'esercito. Non smise comunque di scrivere e, già nel 1918, vennero pubblicate dalla Chester editions di Londra le sue prime composizioni, grazie all'aiuto dell'amico Igor Stravinskij.
Al 13 settembre 1918 data l'inizio ufficiale della duratura collaborazione fra Cocteau e Poulenc, invero amici da tempo: il poeta inviò al compositore la poesia Toreador, poi musicata per pianoforte e voce.
Poulenc frequentava da diverso tempo questi giovani compositori, insieme a molti intellettuali (Jean Cocteau sopra tutti, ma anche Picasso, Modigliani, Paul Claudel, Paul Valery ecc.) e musicisti (Marcelle Meyer, Jean Wiener ecc.) parigini. Insieme agli altri 5 componenti, Poulenc scrisse prima dei brani per pianoforte inseriti nell'Album des six e poi tre movimenti per il balletto Les Mariés de la Tour Eiffel (1921). Questo fu l'ultimo lavoro collettivo dei Sei, ma non segnò la fine della grande amicizia che fino alla morte legò questi compositori.
A partire dal 1921 cominciò a studiare composizione con Charles Koechlin, non avendo potuto approfittare degli insegnamenti di Paul Vidal e del grande Maurice Ravel. Con Koechlin, di cui frequentò le lezioni fino al 1924, raffinò la sua tecnica compositiva soprattutto attraverso lo studio delle opere di Johann Sebastian Bach.
Nel 1922 tornò alla musica da camera, scrivendo Quatre Poèmes de Max Jacob (per baritono e pianoforte), la Sonata per clarinetto e fagotto, e la Sonata per corno, tromba e trombone. In questo stesso anno incontrò il giovanissimo Henri Sauguet e, insieme a Milhaud, conobbe Alban Berg, Arnold Schoenberg e Anton Webern a Vienna, grazie all'intercessione della vedova di Mahler.
Un periodo di grande tristezza per Poulenc e tutti gli amici del Gruppo dei Sei, fu dato dalla precoce scomparsa di Raymond Radiguet, compagno di Cocteau, morto all'età di 20 anni nel 1923. Ciononostante, Poulenc alla fine dello stesso anno portò a termine la composizione del suo primo balletto, Les Biches commissionato da Serge Diaghilev per i suoi Balletti russi, che ottenne un enorme successo alla sua prima esecuzione a Montecarlo, il 6 gennaio 1924.
La perdita di alcuni amici intimi e un pellegrinaggio alla Madonna Nera di Rocamadour nel 1936, lo portarono a riscoprire la fede cattolica, in conseguenza della quale il suo stile compositivo si trasformò notevolmente, soprattutto per quanto riguarda l'elaborazione della musica sacra. Il rapporto con la morte fu molto complesso per Poulenc, amante della buona vita e della spensieratezza. La dipartita di Raymond Radiguet nel 1923 lo sconvolse così tanto che per due giorni non riuscì a fare nulla. Dopo di Radiguet, nel 1930, la perdita di Raymonde Linossier, l'unica donna con la quale avrebbe voluto mai sposarsi, fu per Poulenc veramente terribile.
Ma fu nel 1936, con la morte dell'amico e compositore Pierre-Octave Ferroud che Poulenc si avvicinò veramente alla dimensione mistica del cristianesimo: si recò in pellegrinaggio presso il Santuario della Madonna Nera di Rocamadour, al ritorno dal quale compose le Litanies à la vierge noire per coro femminile e orchestra (1936). In un periodo in cui era ancora alle prese con la composizione del Concerto per organo, orchestra e timpani, commissionatogli nel 1934 dalla principessa de Polignac, interruppe quel grandioso lavoro per dedicarsi alla spiritualità riversata in musica. Gli apici del suo pensiero cristiano vennero raggiunti però negli anni '50, con la creazione del Gloria, della Messa in Sol minore e dello Stabat Mater (scritto nel 1951 dopo la perdita del caro amico Christian Bérard, a cui è dedicato).
Nel corso degli anni fu anche un pianista molto amato, sia come solista, sia in duo con il violoncellista Pierre Fournier che con il pianista Jacques Février o con il già citato baritono Pierre Bernac.
Gli anni '40 furono per Poulenc molto impegnativi dal punto di vista della composizione, che lo impegnò soprattutto dal punto di vista vocale: di questi anni si ricordano L'Histoire de Babar (la storia per bambini dell'elefantino Babar), il ciclo di canzoni Banalités su testi di Apollinaire, due mottetti per coro misto a cappella (Salve Regina e Exultate Deo), Fiançailles pour rire, Les Chansons villageoises, Métamorphoses, su testi di Louise de Vilmorin, e C, su poesie di Louis Aragon. Nel 1943, simbolicamente, dedicò la sua Sonata per violino e pianoforte alla memoria di Federico García Lorca; si attivò poi, insieme a molti altri intellettuali come Sacha Guitry e Jean Cocteau, per la liberazione dell'amico Max Jacob, arrestato dalla Gestapo e poi morto in un campo di concentramento nel 1944. Nel 1942 inoltre venne eseguito per la prima volta il suo secondo balletto Les animaux modèles al Palais Garnier con Serge Lifar nella Parigi occupata dalle armate tedesche; questo balletto conteneva espliciti riferimenti alla musica patriottica francese. Negli stessi anni inoltre compose una cantata profana, Figure Humaine su testi di Paul Eluard (poeta molto attivo nella Resistenza francese), nella quale il contenuto anti-bellico è molto esplicito; la cantata però rimase ineseguita fino alla fine della guerra, a causa del suo carattere eccessivamente partigiano.
Dopo il tiepido successo della sua prima opera lirica Les mamelles de Tirésias, nel 1947 Poulenc sbarcò, insieme a Bernac, per un lungo tour negli Stati Uniti dove ebbe la possibilità di far conoscere la sua musica e dove, il 7 novembre ricevette un'ottima accoglienza dopo un recital presso il Town Hall di New York. Fra il 1953 e il 1956 scrisse I dialoghi delle carmelitane su commissione dell'editore italiano Ricordi, da un testo di Georges Bernanos. Nello stesso anno da Jean-Pierre Rampal e Poulenc stesso, e dall'ultima opera lirica del nostro compositore, "La voce umana" (1959) su testo di Jean Cocteau.
Anche dopo il ritiro di Bernac, continuò la sua attività assieme alla soprano Denise Duval sulla cui vocalità aveva modellato la parte solistica de La voce umana e il ruolo di Blanche ne I dialoghi delle Carmelitane. Del 1962 furono le sue ultime composizioni: Sept Répons pour les ténèbres, la Sonata per clarinetto e pianoforte e la Sonata per oboe e pianoforte.
Il suo ultimo concerto si tenne il 26 gennaio 1963 nei Paesi Bassi, a Maastricht, insieme alla Duval. 4 giorni dopo, il 30 gennaio un infarto letale lo colse a casa, in Rue de Médicis n°5, a Parigi. Per sua stessa richiesta, il funerale fu celebrato nella più grande semplicità, accompagnato dalla sola musica di Bach. La morte giunse in un periodo in cui, con il vecchio amico Jean Cocteau, stava progettando un'opera dal titolo La macchina infernale.