Si svolge la cerimonia funebre di Euridice, sposa del cantore Orfeo. Questi, disteso a terra, interrompe invocando tre volte il nome della sposa. Orfeo si rivolge alla sposa defunta. Appare Amore e annuncia che Giove, impietosito, permetterà a Orfeo di recarsi nell’Ade per placare con il canto le divinità infernali, in modo da ottenere Euridice, alla condizione che egli non si volti a guardarla durante il ritorno sulla terra, e non le riveli il divieto. Amore esorta Orfeo a rispettare tali condizioni.
Alle porte dell’Ade, Orfeo inizia a cantare, interrotto dalle grida isolate delle Furie. A poco a poco riesce a placarle e le porte dell’Ade gli vengono aperte. Nei campi Elisi, Orfeo contempla la bellezza che lo circonda. In seguito, da un coro di Eroine vien condotta Euridice vicino ad Orfeo, il quale, senza guardarla e con un atto di somma premura, la prende per mano e la conduce subito via.
In una «oscura spelonca» infernale, Orfeo guida Euridice verso la luce. Ella comincia a porre domande sempre più incalzanti e Orfeo le risponde in modo evasivo, senza guardarla. Euridice costringe il consorte a volgersi per guardarla. Euridice muore, perduta per sempre. Orfeo, disperato, invocando la sposa, decide di togliersi la vita, ma interviene Amore: gli dèi, commossi, gli restituiranno Euridice.