Henry Purcell
Henry Purcell è stato un compositore inglese di musica barocca.
Suo padre, il Vecchio, era un Gentiluomo della Cappella Reale e cantò all'incoronazione di re Carlo II d'Inghilterra. Dopo la morte del padre nel 1664, anno della nascita di suo fratello Daniel, anch'egli in seguito compositore, il giovane Henry venne seguito da suo zio Thomas Purcell, il quale gli dimostrò sempre grande affetto e gentilezza. Anch'egli Gentiluomo della Cappella Reale, succedette ad Henry Lawes come liutista di corte, ottenendo anche altri incarichi di rilevanza, probabilmente in virtù del favore e dell'influenza che deteneva presso la Corona. Grazie al prestigio dello zio, il giovane Henry divenne così corista nella Cappella Reale sotto la guida del Capitano Cooke, un valente musicista che ottenne il rango militare combattendo per la causa dei Realisti durante la Guerra Civile.
La prima opera che poté essere attribuita a lui fu un'ode per il compleanno del Re, risalente al 1670. Cooke morì nel 1672 e Pelham Humphreys venne nominato nuovo maestro di cappella. Esperto musicista, Humphreys aveva lavorato sotto la guida di Jean-Baptiste Lully. Non è noto se egli abbia avuto anche altri maestri a Parigi o in Italia, ma probabilmente apprese molta della tecnica di Giacomo Carissimi, assai in voga in quel periodo.Henry Purcell aveva circa sedici anni quando Humphreys morì, ormai era troppo cresciuto per essere un semplice corista. Purcell lodò molto l'abilità e la perizia tecnica di Blow, suo maestro succesivo, alle quali amava attenersi e fare costante riferimento. John Blow era nato nel 1648, ed era un anno più giovane di Humphreys e dieci più vecchio di Purcell. Nel 1669 era divenuto organista dell'Abbazia di Westminster. Egli, come Humphreys e, a dire il vero, come la maggior parte dei musicisti del periodo, aveva numerosi incarichi, ottenendone in seguito sempre di più alto profilo.
Purcell compose opere teatrali famose tra cui The Libertin. Nel 1679 compose un inno per la Chapel-Royal. Durante il periodo nel quale occupò la carica di organista presso l'Abbazia di Westminster si dedicò quasi esclusivamente alla scrittura di musica sacra, e per sei anni non si dedicò più al teatro. Nonostante ciò, probabilmente prima di diventare organista compose due importanti opere teatrali, quali la musica per Theodosius e per Virtuous Wife. La composizione della sua opera Dido ed Enea, che rappresenta un'importante tappa nella storia della musica drammatica inglese, è attribuita a questo periodo. Questo capolavoro è considerato il primo autentico d'Inghilterra. Poco dopo il matrimonio con Frances nel 1682, Purcell venne promosso ad organista della Cappella Reale, una posizione che poté tenere simultaneamente a quella che ricopriva presso l'abbazia. Negli anni seguenti si occupò della produzione di musica sacra, odi per il re e la famiglia reale, ed altre simili composizioni. Purcell riprese il suo lavoro in ambito teatrale nel 1687, fornendo la musica per Tyrannic Love, di Dryden. Tre anni dopo compose la musica di scena per The Tempest di Shakespeare, ripresa da Dryden e nei mesi ed anni a venire ne scrisse molte altre per diverse opere teatrali. Il Te Deum and Jubilate di Purcell fu scritto per il giorno di Santa Cecilia, nel 1693. Fu il primo Te Deum con accompagnamento d'orchestra. Questo capolavoro veniva suonato annualmente alla cattedrale di St. Paul, fino al 1712, quando fu alternato con quello di Händel.
Durante l'ultimo anno della sua vita (1695) scrisse la semi-opera La Tempesta, uno dei suoi più grandi capolavori. Purcell morì nella propria casa nel Dean's Yard, a Westminster, nel 1695, all'apice della gloria. Sua moglie e tre dei sei figli gli sopravvissero. Ella morì nel 1706, dopo aver curato la pubblicazione di numerose sue opere, tra cui l'ormai famoso Orpheus britannicus.
La causa di morte di Purcell è tuttora incerta: esistono due teorie. Una di queste narra che sia morto di polmonite, essendo rimasto chiuso fuori casa in una sera particolarmente fredda e umida dopo essere rientrato tardi da un'opera. Secondo l'altra, più bizzarra, si afferma che sia stato avvelenato tramite cioccolata. Forse la più credibile è che sia morto di tubercolosi, una malattia assai diffusa all'epoca.