Maurice Maeterlinck
Il conte Maurice Polydore Marie Bernard è stato un poeta, drammaturgo e saggista belga, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1911.
Maurice Maeterlinck nacque a Gand, in Belgio, da una famiglia benestante di lingua francese. Dopo aver terminato gli studi presso i Gesuiti, intraprese studi di giurisprudenza. Nel 1885 pubblicò alcuni poemi e brevi romanzi di ispirazione parnassiana di cui rimangono solo i frammenti pubblicati su La Jeune Belgique, rivista letteraria e artistica pubblicata a Bruxelles tra il 1881 e il 1897.
Cominciò poi a frequentare Parigi, dove entrò in contatto con l'allora emergente movimento simbolista, in particolare con Stéphane Mallarmé e Villiers de l'Isle Adam, che ebbe poi una grande influenza sul suo lavoro. A questa evoluzione lo spingeva anche la scoperta del misticismo tedesco del XIV secolo riletto da Novalis e del romanticismo dei fratelli Friedrich e August von Schlegel, che del simbolismo erano stati i precursori.
Divenne celebre improvvisamente, nell'agosto 1890, grazie ad un articolo entusiastico dello scrittore Octave Mirbeau.
Lasciò definitivamente il Belgio per stabilirsi in Francia nel 1897, prima a Parigi e poi, dal 1907, in un'abbazia in Normandia.
Nel 1911 gli venne conferito il Premio Nobel per la letteratura.
Dopo una lunga relazione con la cantante Georgette Leblanc, durata dal 1895 al 1918, finì per sposare nel (1919) Renée Dahon, attrice di Nizza, con la quale si recò ad Hollywood su invito di Sam Goldwyn. Per tutti gli anni venti viaggiò in Spagna, in Italia, in Egitto, in Grecia, in Palestina e nel Maghreb.
Nel 1930 acquistò un castello a Nizza, chiamandolo Orlamonde, un nome che prende origine dal suo dramma Quinze Chansons.
Fu nominato conte da re Alberto I del Belgio nel '32 e insignito della Legion d'onore francese. Nel '39, a 77 anni, si trasferì negli Stati Uniti, dove rimase fino al '47, due anni prima della sua morte, avvenuta a Nizza.
Nel 1890 divenne improvvisamente famoso, non per la raccolta poetica Serres chaudes, che aveva pubblicato l'anno prima, ma dopo che il suo primo dramma, La princesse Maleine, aveva ricevuto entusiastiche lodi da parte di Octave Mirbeau, critico letterario a Le Figaro, che lo segnalò come «le nouveau Shakespeare belge».
Negli anni seguenti, scrisse una serie di spettacoli simbolisti caratterizzati da fatalismo e misticismo, i più importanti tra i quali furono L'Intruse (1890), Les Aveugles (1891), Pelléas et Mélisande (1892), Le Trésor des humbles (1896).
Il suo successo più grande, tra i contemporanei, fu comunque la fiaba L'uccellino azzurro (1908), che fu messa in scena a Mosca da Stanislavskij, in Italia da Luca Ronconi nel 1979. Quest'opera vanta 7 trasposizioni televisive, di cui 6 film (3 statunitensi più una co-produzione con l'URSS, uno britannico ed un film d'animazione sovietico) ed un anime giapponese.