La dinamica e intraprendente Serpina, serva di Uberto, scapolo impenitente e ricco, si comporta in casa come se fosse la padrona: impone capricciosa ogni sua opinione, complice la natura di Uberto, debole, titubante e perennemente indeciso. Per sottrarsi alla tirannia della ragazza, l’uomo le annuncia che intende sposarsi. Serpina vede allora di fronte a sé un’unica soluzione: la moglie deve essere lei stessa; saprà da par suo convincere Uberto a sposarla.
La ragazza ha escogitato un piano: dapprima avvisa Uberto che sposerà un certo capitan Tempesta, quindi presenta lo sposo (in realtà il servo Vespone travestito), che, pur senza proferir parola, reclama da Uberto la dote di Serpina. L’atteggiamento minaccioso del capitan Tempesta scioglie le residue reticenze di Uberto. Scopertosi innamorato della serva, l’uomo accetta volentieri l’alternativa proposta dal capitan Tempesta attraverso Serpina: sposarla in vece sua.